România!
(tradotto e interpretato da A-I. Ardeleanu)
Al popolo romeno (Al poporului român)
Con le tue bambole popolari di Negresti Oas
e le tue croci votive di Maramures
ceramiche di Horezu e Cucuteni
flauti d’oro, uova dipinte a mano
Romania: contar moneta ogni giorno
ma si può così in eterno?
Romania, ho cavato dai tormenti la tua dignità
ma dopo il sangue che cos’altro puoi dar?
A Bucarest ghiaccio rigato da gaie lame
nelle domeniche salvate dalle dure ghigliottine…
del lavoro. Al primo posto in Europa è il lavoratore romeno
ma l’Europa Unita pretende pure che sia vegetariano
Quelli che mancano non ricevono giustizia
partiti per i Paesi della falsità e dell’avarizia
che servono alla tua inquieta sopravvivenza,
non alla tua animata ma calma essenza!
Vedo città e villaggi, poche le vie maestre molti i sentieri
e vedo i sentieri crepitare in sassi tra rarefatti poderi
che non si arriva fino all’ultima casa in fondo allo sterro
senza il cavallo e le assi aspre che compongono il carro
La risposta è dolce, e allontana gli esacerbati,
il villaggio ha parole gentili e fatti concreti
benché tanta sia la cattiveria della ricchezza
contro questa povera sublime gentilezza
Ma attenti! le querce nere nascondono laghi di vetro,
le cortecce rugose celano ancora felini di velluto,
la nostra gente cela questi e altri segreti
lassù oltre i pascoli degli ovini mansueti
Nelle nevi perturbate s’acquietano gli orsi di miele…
ah turbe vostre negli inverni pazzi e severi!
Follia di padroni del mondo… state attenti!
orsi affamati ripiegano nelle ville dei possidenti.
Ionica con un balzo fa cadere una pioggia di susine
ha un figlio, la moglie in Italia e conduce la pensione;
Ionica, Severica, Marcut dicono: “tutti amici siamo”
ed io e Lucian in un unico lettone alloggiamo
Belle scarpe ho portato da Londra, da Roma
e chi mi vede con occhi innocenti trema!
ma la mia mente vola alle vecchie terrose scarpettine…
Uomo deriva da humus-fango, questa è la prima lezione
Tirate dai cavalli le anime dei contadini
vanno nel ballottolìo ignoto ai signori cittadini
e le anime sono sempre odiose alle coscienze
che impongono misura europea, legge ignorante!
Ah, falso raziocinio, cattiveria da riccastri,
sapiente vi osserva la verde anima dei Carpazi!
Forcone e penna hanno già trafitto voivoidi e dittatori,
e i libri portati nelle tasche sono giardini pieni di fiori!
Al nostro popolo si chiede anche l’ultimo fiato,
l’ultima goccia di un pianto già troppo salato,
eppure una intensa serenità nel profondo sento
come la voce del bosco intorno alle case… un incanto!
Alza questa voce limpida, Romania, falla sentire!
Non sei tu la selvaggia lupa in catene da serrare.
Alza questa voce dura, Romania, come uno scoglio,
ché il più piccolo sasso può ribaltare il grande carro!
stralcio in lingua italiana tratto dal III° appello di Salvam Romania
( o parte in limba româna din al III-lea apel al lui Salvam România)
“Abbiamo cercato di sintetizzare in questi scritti e in questi video il nostro punto di vista sull’attuale, e a nostro avviso più significativo, problema nazionale della Romania di questo ultimo decennio: la colonizzazione del Paese da parte delle aziende agricole straniere che comprano terre.
Salvam Romania non è un’associazione né un partito politico, ma una pure espressione di amore per la Romania mediante la sensibilizzazione e l’informazione di più persone possibile.
Salvam ha un account su Facebook che non ama la chiacchiera ma è riuscito a creare una rete di oltre 2200 contatti nell’arco di tre mesi.
Salvam ha inviato, invia e sta inviando moltissime email agli indirizzi di intellettuali, poeti, attivisti e giornalisti che devono essere coinvolti e prendere posizione. E non inferiori per numero e fatica sono stati gli inserimenti dei nostri appelli su molti siti internet.
Lo scopo è avvertire e mobilitare, dato che la terra non si difende con le parole ma con le azioni, e tra queste la prima è comprare terreni da sottrarre ai vampiri.
Le ricadute sulla vita generale del Paese sono sotto gli occhi di tutti : corruzione politica ai massimi livelli (grazie anche alle tangenti straniere), leggi che aiutano gli speculatori stranieri e uccidono i contadini romeni, terreni venduti e quindi un popolo spossessato, agricoltura speculativa,carovita e prezzi di mercato decisi dalle aziende straniere, distruzione del paesaggio, inquinamento, depauperamento, disboscamento, etc.
Un quarto di Romania è già in mano straniera, ma per i restanti tre quarti possiamo ancora impedire che venga comprata dai colonizzatori.
Le nostre proposte in questo senso sono semplicissime: andare dai contadini, informarli e dissuaderli dal vendere agli stranieri. Ma, come atto ancor più decisivo, comprare noi le terre che i contadini stanno vendendo ai vampiri.”
România de vânzare (Romania Vendesi)
Poetainazione și A-I. Ardeleanu (Salvam Romania)
Pamantul meu fara pamant (in lingua romena)
Exemplu familia Olteanu (in lingua romena)
Locuitori ai Romaniei,
colonizarea Romaniei din partea antreprenorilor straini ne-a lasat deja fara o treime din pamanturile tarii noastre, exploatand saracia si modestia taranilor nostri dar mai ales exploatand lipsa statului roman, complicitatea sa in a da autorizatii si gradul sau de coruptie.
Am fost vanduti si speculatorii straini ne arata deja roadele imbogatirii de pe urma acestor pamanturi.
Putem enumera numele acestor speculatori-vampiri, care in ultimele decenii au devenit oameni bogati, chiar printre cei mai bogati din lume, in timp ce noi am devenit tot mai saraci si am devenit printre cei mai saraci din lume (Geox S.A., Maschio Gaspardo, La Perla, etc).
Tara noastra este locul radacinilor noastre, ale caselor noastre si al destinului nostru.
Astazi taranii vand toate acestea chiar si pentru 500-2000 euro pe hectar, fii lor de multe ori lucreaza in strainatate pentru acelasi motiv, nepotii vor fi niste romani fara tara.
Statul roman, de acord cu Uniunea Europeana distruge asa suveranitatea nationala.
In anul 2015 se pare ca si suveranitatea monedei noastre va fi distrusa.
Tara noastra urmeaza sa fie controlata, administrata, manipulata in mod complet de aceste forte straine.
Multe servicii publice au fost privatizate astazi si sunt in mana strainilor.
Multe intreprinderi, o data ale statului, astazi sunt straine.
Multe fabrici private in Romania astazi sunt straine.
Multi muncitori romani astazi sunt dependenti de acesti straini.
Doar taranii nu sunt dependenti de straini si pot mentine vie si pura independenta si identitatea noastra.
Trebuie neaparat sa oprim vanzarea pamantului sau sa fim noi, romanii, cei care le cumpara!
Autorii acestui manifest cred ca daca fiecare dintre noi cumpara macar un hectar de pamant sau chiar mai putin acolo unde vampirii-speculatori isi pun radacinile atunci Roamania se poate salva, prezenta noastra ca si propritari ar fi superioara si deci si puterea noastra ca si popor si ca principal actionar.
Putem sa contrastam colonizarea in mod individual dar si sa ne unim si sa actionam conform unui plan comun.
salvamromania2@gmail.com
facebook: Salvam Romania / Romania Salvam
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“Viaggio in Romania”
“reportage poetico di un viaggio”
“Sintesi poetica di un viaggio in Romania”
Questo racconto o reportage poetico di un viaggio in Romania ha cambiato molti titoli, e ancora oggi non sono sicuro ne abbia uno. Ciò è dovuto probabilmente alla forza del suo Demone, che è instabilità e inquietudine. Demone che corre nella scrittura e corre anche nella realtà.
Lo scritto è del 2002 ed è immediatamente successivo al viaggio, o forse no, è il contrario: esso anticipa il viaggio. Non so, anzi, so solo che non ho buttato giù nemmeno una riga mentre ero là e a tutto pensavo meno che a scriverne. Eravamo tre amici in vacanza.
Ma poi, quando sono tornato, ho tirato fuori da me questo testo, quasi partorendolo di colpo, quasi ricavandolo come un feto non mio, fecondato da uno spirito esterno.
Quel demonio sicuramente mi aspettava, tra Bucarest, Brasov, Sibiu e Costanza, e come l’ho ricevuto l’ho reso in questa prosa lirica e sintetica, poetica e documentaristica.
Da allora sono tornato in Romania molte volte, e l’ho poetata, detta, descritta e narrata in molti modi, ma quel demone non mi ha più preso. In questi ultimi anni ho scritto sulla Romania cose tecnicamente più precise e più belle sul piano letterario, ma questi testi non mi sorprendono e non mi danno la voglia di pubblicarli.
Forse un giorno l’ho visto, un’altro giorno l’ho intravisto, ed anche lui ha visto me, ma il fatto è che non mi ha preso.
Pertanto, se c’è un motivo, è forse questo che mi fa ritenere queste sei pagine piuttosto rare.
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